21 marzo – La storia di Samana contro ogni discriminazione
Istituita dalla Nazioni Unite nel 1966, la Giornata Internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale si celebra in tutto il modo il 21 marzo. E’ il primo giorno di primavera, quello che si tinse di rosso nel 1960 a Sharperville, in Sudafrica, quando la polizia sparò sulle migliaia di manifestanti di colore uccidendone 69 e ferendone 180.
In pieno apartheid, più di 5.000 persone erano scese in strada e nelle piazze per protestare contro la legge che obbligava i cittadini sudafricani di colore ad esibire uno speciale permesso per accedere ad un’area riservata ai bianchi.
Sono passati più di 60 anni, ma le discriminazioni non sono scomparse. Esiste ancora la violenza; esiste più violenza con l’aumento dei fenomeni di migrazione. La violenza e la discriminazione dalla quale si fugge incontra, spesso, altra discriminazione. A volte evidente, a volte più subdola, generata dalla violenza di quell’indifferenza che, quando superata, consente di scrivere nuove storie d’accoglienza e di speranza.
Per questo Dimora d’Abramo – nell’ambito delle iniziative lanciate dal coordinamento dei “Diritti Umani” promosso dal Comune di Reggio Emilia – celebra la Giornata internazionale con un racconto emblematico. E’ la storia di Samana, giovane tuareg discriminato e perseguitato in patria, accolto in terra reggiana nei percorsi Siproimi del Comune di Reggio Emilia gestiti dalla cooperativa Dimora d’Abramo. Una storia raccontata dallo scrittore Piergiorgio Paterlini nel libro “Profughi – dieci storie vere raccontate da Piergiorgio Paterlini” , presto in uscita, e proposta in video dal Teatro dell’Orsa con Monica Morini e Bernardino Monzani, le musiche originali di Gaetano Nenna e la regia di Alessandro Scillitani.