Persone in carcere, 1.085 interventi di sostegno
E’ risultata particolarmente intensa, nel 2020, l’attività dello Sportello Informativo Detenuti, la cui gestione è affidata dal Comune di Reggio Emilia alla cooperativa Dimora d’Abramo.
Le persone che hanno potuto contare sullo Sportello, infatti, sono state 165 (147 cittadini e 18 operatori di servizi pubblici), mentre gli interventi sono stati complessivamente 1.083, con una quota molto ampia (quasi un terzo sul totale) di colloqui in presenza, cui si sono aggiunti quelli telefonici e gli scambi via e-mail.
Lo Sportello Informativo Detenuti opera su due grandi aree: da una parte sull’informazione e l’orientamento legislativo, normativo e sociale rispetto al contesto carcerario e del territorio e, dall’altra, sul sostegno alla comprensione del contesto carcerario e alla costruzione del percorso d’inserimento detentivo, territoriale e migratorio.
In particolare, attraverso l’offerta di informazioni corrette, aggiornate e competenti in riferimento al contesto detentivo, alla legislazione, anche in materia d’immigrazione, e alle risorse (servizi, strutture ed opportunità) del territorio, l’operatore dello Sportello lavora innanzitutto per orientare e sostenere il detenuto nella costruzione di percorsi e risposte possibili ai bisogni evidenziati rispetto alla propria condizione personale in carcere.
Contestualmente, attraverso l’approfondimento delle aspettative personali e tenendo conto dei vincoli e delle possibilità dell’Istituto carcerario e del territorio, sostiene il detenuto nella riformulazione del proprio percorso individuale, di vita e/o migratorio, perché sia ancorato alle reali possibilità personali e di contesto e per questo più consistente anche di fronte a difficoltà nel compierlo.
Lo Sportello è punto di riferimento anche per operatori dei servizi pubblici, privati e operatori del Terzo Settore.
Dall’analisi dei dati generali del servizio relativi al 2020 emerge con evidenza quanto lo Sportello rappresenti risorsa fondamentale per i detenuti. Basti pensare, al proposito, che i 147 detenuti incontrati dall’operatore legale rappresentano il 33% rispetto della popolazione reclusa (435 detenuti presenti al 1° Gennaio 2020).
Lo Sportello, dunque, oltre che ben conosciuto, è considerato come servizio che sa accogliere le necessità e le condizioni personali, sociali ed amministrative delle persone che scontano pene detentive.
Tornando ai dati, emerge che lo Sportello Informativo Detenuti, nell’anno preso in esame, ha ricevuto cittadini provenienti da n. 19 Paesi (UE ed ExtraUE). I cittadini maggiormente ricevuti sono stati: italiani (34%), marocchini (21%), nigeriani (8%), albanesi e brasiliani (5%), pakistani e tunisini (4%)