Accoglienza e narrazioni alla scuola primaria Pascoli
E’ approdata anche sul palcoscenico del Circuito OFF di Fotografia Europea la mostra fotografica relativa al progetto di accoglienza e narrazioni svolto nell’anno scolastico 2019/20 all’interno della scuola primaria Giovanni Pascoli di Reggio Emilia, con un grande coinvolgimento dei bambini e delle loro famiglie.
L’iniziativa – co-progettata dall’IC “A. Manzoni”, dal Servizio sociale Polo Nord col coordinamento di Sara Incerti e dalla Cooperativa Dimora di Abramo che, con alcune educatrici del progetto CaspER, si è occupata della raccolta delle storie – è stata realizzata con grande passione e competenza dalle insegnanti.
Il progetto si è concretizzato in una iniziale presentazione alle madri i cui bimbi frequentano il plesso scolastico e in un momento conviviale dove madri e figli si sono potuti conoscere davanti ad un rinfresco composto dai piatti tipici dei paesi di provenienza delle famiglie.
Il percorso è poi proseguito, in collaborazione col Servizio sociale Polo Nord e la Dimora di Abramo, con la raccolta delle storie della madri da narrare poi ai bambini della scuola. La finalità del progetto, che riprenderà l’anno prossimo dopo l’interruzione dovuta alla pandemia, è infatti quella di costruire rapporti di reale conoscenza e condivisione e far crescere la consapevolezza che l’ambiente educativo della scuola si costruisce insieme, come comunità.
Il valore del progetto è ben espresso dai docenti della scuola primaria, che così scrivono:
“Ogni storia, ogni racconto ascoltati da bambini, col passare degli anni, viene compreso e ricordato come esperienza di vita vissuta.
Per molti di noi l’importanza di queste esperienze si svela e cresce man mano che si diventa “grandi”, quando incominciamo a capirne il vero valore.
La voce, i volti, le espressioni fanno parte imprescindibile di una persona e delle sue storie.
Creare l’occasione per trovare il tempo dell’ascolto e del racconto, per sedersi ed accogliere racconti di epoche e culture diverse, permette uno scambio prezioso, ci rende parte di quelle esperienze, di quelle vite.
Per questo tra storie di vita e storie da raccontare, condividiamo un po’ di noi, donne e madri, con i nostri bambini e chiunque abbia tempo da dedicare all’ascolto.”