Conclusa l’esperienza di sei giovani in servizio civile con Dimora d’Abramo
Si è concluso a metà gennaio l’anno di Servizio civile Nazionale svolto da sei giovani donne presso la cooperativa sociale Dimora d’Abramo; a partire dagli stessi giorni, altre quattro donne hanno intrapreso, sempre con la Dimora d’Abramo, il percorso di servizio civile universale, che terminerà a gennaio 2021.
I percorsi già conclusi meritano sicuramente alcuni approfondimenti a proposito della ricchezza che hanno manifestato.
Le giovani sono state coinvolte in Dimora d’Abramo presso Siproimi adulti di Reggio Emilia (Maryline, Greta e Imane), un servizio di accoglienza per uomini adulti rifugiati, e presso la Casa Albergo Comunale (Danielle, Amina e Chourouk), servizio che offre un’accoglienza abitativa temporanea per italiani e stranieri, anche su segnalazione dei servizi sociali.
Le sei volontarie, tutte di età inferiore ai 27 anni, hanno offerto il loro contributo di tempo, energie e idee a partire da diverse storie personali (alcune provengono da Paesi Terzi e non sono italiane di origine), differenti percorsi universitari (da Psicologia, a Linguistica, fino a Marketing e organizzazione di impresa) e con tante aspettative rispetto all’anno di servizio civile.
Nell’anno trascorso, è stata davvero preziosa la disponibilità delle giovani coinvolte nel servizio con persone vulnerabili, straniere o italiane: un’esperienza complessa, perchè le persone ospiti di Casa Albergo Comunale e i beneficiari di Siproimi chiedono non solo un aiuto e beni materiali, ma anche uno spazio di ascolto e di interazione.
Proprio in questo si sono impegnate le volontarie in servizio civile, con l’indispensabile aiuto degli operatori: nell’offrire confronto e parola agli ospiti interessati al dialogo, per rafforzare l’accoglienza per beneficiari che vivono nel nostro territorio.
Così, hanno curato eventi pubblici con i beneficiari, hanno realizzato percorsi laboratoriali con gli ospiti, hanno affiancato queste persone nelle lezioni di italiano e di guida.
Grazie al sostegno e all’accompagnamento degli educatori nell’èquipe e degli operatori locali di progetto, hanno messo in campo idee e innovazioni, ma soprattutto hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro voglia di mettersi in gioco.
Il bilancio al termine dell’esperienza è decisamente positivo. Per le giovani in servizio civile è stato un viaggio alla scoperta di se stesse, come rivelano le loro testimonianze. “Durante l’anno del servizio civile in Siproimi ho sentito l’imbarazzo e la felicità di essere chiamata maestra. Ho scoperto un lato nuovo di me: l’essere paziente”.
È stato anche un anno di scoperta del mondo intorno. “Dimora mi ha fatto conoscere un pezzo di mondo che non conoscevo. In servizio ho conosciuto, in qualche modo direi che ho vissuto situazioni mai viste, con difficoltà, disgrazie, … sono molto contenta che esistano strutture come questa a Reggio Emilia”.
Infine, è stato anche un anno di orientamento rispetto al proprio percorso di studi e progetto professionale. “Penso che mi iscriverò al corso di laurea in Scienze dell’educazione, mi sono appassionata a questo ambito di impegno”.
Anche per la cooperativa Dimora d’Abramo è stata una occasione per condividere e assaporare nuovamente il proprio progetto di impresa.
La cooperativa, infatti, già da tempo ha messo al centro della propria mission aspirazioni importanti e impegnative. Promuovere la pacifica convivenza, … lavorare in un’ottica di dialogo e partecipazione … rendere le persone protagoniste del cambiamento sociale….
Si tratta di dichiarazioni che vanno tenute vive, richiedono sempre di essere interpretate e vissute nel “qui e ora”.
Il servizio civile per la cooperativa Dimora d’Abramo è stato un aiuto a leggere questa missione con gli occhi di giovani donne, che hanno un’età inferiore a quella della cooperativa stessa. Una di loro ci ha detto: “In questo anno di servizio civile sono uscita dalla mia comfort zone.”
Pensiamo che questo possa valere anche per la cooperativa che l’ha accolta.