Bologna, primi risultati del progetto S.E.M.P.R.E.
Il 5 marzo sono stati presentati – al board di progetto – i primi risultati relativi alla mappatura dei servizi di accoglienza CAS e SAI (ex SIPROIMI/SPRAR) del territorio metropolitano di Bologna.
L’azione sviluppata rientra nel progetto “Sostegno all’Emersione delle vulnerabilità attraverso il Potenziamento della REte dell’accoglienza” (Prog-3476 S.EM.P.RE.), di cui Dimora d’Abramo è partner insieme all’Ente Capofila Comune di Bologna – Area Welfare e Promozione del Benessere della Comunità, ad ASP Città di Bologna, all’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, all’Azienda USL di Bologna e all’ Azienda USL di Imola.
Obiettivi del Progetto – di cui abbiamo recentemente parlato – sono il perfezionamento delle competenze tecniche e pratiche degli operatori pubblici impegnati nell’accoglienza dei migranti sul territorio metropolitano di Bologna, con particolare attenzione ai cittadini stranieri rientranti nelle fattispecie socio-sanitarie delle ‘categorie potenzialmente vulnerabili’ e il rafforzamento della competenza della rete dei servizi nella presa in carico dei casi potenzialmente vulnerabili.
L’obiettivo dell’attività di cui sono stati presentati gli esiti era quello di effettuare un monitoraggio delle realtà dei Centri di Accoglienza attraverso la compilazione di un questionario creato ad hoc, con particolare attenzione alle situazioni di vulnerabilità certificate o presunte all’interno delle strutture e alle azioni messe in campo per il sostegno, l’accompagnamento e la prevenzione delle stesse.
L’azione sviluppata ha coinvolto dodici Enti Gestori del sistema di accoglienza: Associazione Trama di Terre, Cooperativa Sociale CIDAS Bologna e Imola, Cooperativa Sociale Società Dolce, Associazione MondoDonna, Cooperativa Sociale Solco Prossimo, Cooperativa Sociale A DoMani, Cooperativa Sociale Arca di Noè, Associazione ArciSolidarietà, Antoniano Onlus, Cooperativa Sociale Piazza Grande, Cooperativa Sociale Open Group e Cooperativa Sociale Libertas Assistenza per un totale di 7 CAS (Centro di Accoglienza Straordinario) a Bologna, 3 CAS a Imola, 17 SAI (Servizio di Accoglienza Immigrati) a Bologna e 3 SAI a Imola.
Da questa prima fase operativa del progetto sono emersi alcuni dati importanti. Nell’area metropolitana di Bologna e Imola sono accolti 1.621 cittadini stranieri, dei quali n. 870 richiedenti la Protezione Internazionale in attesa dell’esame della domanda, 523 titolari di Protezione Internazionale e 116 titolari di Protezione Nazionale.
Questi 1.621 cittadini migranti sono ospitati in 169 strutture suddivise in 5 centri collettivi e 25 centri organizzati in accoglienza diffusa.
Il 18,75% degli accolti presenta vulnerabilità fisiche e/o mentali certificate da medici o servizi del SSN, mentre il 25% presenta vulnerabilità non certificate. Dei 30 centri intervistati, 25 offrono percorsi dedicati a sostegno di particolari vulnerabilità.
Dalle dichiarazioni raccolte, emerge come la quasi totalità di questi cittadini subisca limitazioni nell’accesso ai servizi e nel godimento dei propri diritti a causa di atti discriminatori posti in essere, poiché spesso queste persone vengono identificate, da parte della popolazione territoriale, come gruppo sociale “immigrati” o “accolti in centri di accoglienza”.
La fase operativa e sperimentale proseguirà con la formazione degli operatori dei servizi menzionati all’utilizzo degli strumenti elaborati e la messa in rete di questi con i servizi sanitari territoriali.
Seguiranno una terza fase relativa alla modellizzazione e al monitoraggio degli interventi, una quarta fase di perfezionamento delle competenze della Prefettura di Bologna e un’ultima fase di restituzione dei risultati e divulgazione.