“L’Afghanistan che non c’è” va in mostra
Dimora d’Abramo e il progetto SAI dell’Unione Tresinaro Secchia (gestito dalla stessa cooperativa sociale) sono stati protagonisti di due importanti eventi nell’ambito dell’iniziativa “EmiliaviAperta” organizzata nel territorio del Comune di Rubiera, uno dei sei Comuni che compongono l’Unione.
Il 25 marzo scorso, infatti, è avvenuta la presentazione del libro “Profughi – 10 storie vere raccontate da Piergiorgio Paterlini” e, a seguire, quella dell’importante mostra “L’Afghanistan che non c’è”.
La mostra è nata in seno ad alcune attività proposte dalla scuola d’italiano l2 dei SAI Ord. del Comune di Reggio Emilia, Guastalla e dell’Unione Tresinaro Secchia.
Il contesto di riferimento è quello relativo alle recenti migrazioni dall’Afghanistan seguite alla presa del potere da parte dei talebani, con la presa di Kabul avvenuta il 15 agosto 2021.
Anche in provincia di Reggio Emilia sono state accolte diverse persone d’origine afghana, che sono state inserite in alcuni progetti territoriali: fra questi, anche i SAI ordinari, dove diversi beneficiari afghani hanno manifestato il desiderio e l’esigenza di raccontare il loro Paese, proponendo una serie di fotografie che si discostano e offrono un’alternativa all’immaginario occidentale, univoco e incompleto.
In Italia, infatti, l’Afghanistan viene spesso rappresentato come una nazione devastata dalla guerra, bisognosa di aiuto da Paesi terzi occidentali, senza autonomia né identità. “L’Afghanistan che non c’è” è appunto quello che manca nei nostri schermi: un paese fatto di natura incantevole, tradizioni secolari e siti storici antichissimi.
L’esigenza degli accolti e delle accolte di vedere una rappresentazione diversa, che contempli anche “il bello”, passa attraverso un’ampia raccolta di immagini che ritraggono, tra l’altro, il Buddha di Bamyan, l’azzurra moschea di Mazar-i sharif e l’incontaminato altopiano di Ghazni.
La mostra presentata il 25 marzo, dunque, continuerà a raccontare emozioni, sensazioni, ricordi e tradizioni di un paese ancora poco conosciuto.