Sicurezza e flussi, il Governo cambia passo
Pur in una scena dominata ampiamente dall’incalzare di misure e decreti atti ad arginare la pandemia, l’Esecutivo ha emanato nei giorni scorsi due importanti interventi legislativi che, sommati al precedente Decreto di istituzione della cosiddetta ‘sanatoria’, segnano un passo differente rispetto alle politiche migratorie dei precedenti governi.
In specifico, si tratta dell’istituzione del Decreto Flussi 2020 – che permette l’ingresso regolare sul territorio italiano di cittadini stranieri a motivo di lavoro subordinato, lavoro autonomo, lavoro stagionale a cui segue relativa richiesta di permesso di soggiorno – e dell’istituzione di un Decreto Legge che introduce modifiche ai decreti-sicurezza in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza.
Per quanto riguarda il decreto flussi, i governi precedenti avevano unicamente previsto quote di ingresso esclusivamente dedicate a cittadini stranieri che avessero completato programmi di formazione e istruzione nei Paesi di origine, vale a dire lavoratori altamente specializzati e per lavori altamente qualificati; questa scelta di fatto escludeva tutti quei cittadini stranieri che avevano volontà di entrare in Italia ma non in possesso di titoli di studio quali laurea o master e per tutti quei lavori non altamente specializzati, come possono essere quelli legati alla cura delle persone oppure quelli legati a settori, quali quello delle costruzioni, per cui non è richiesta alta competenza legata a scolarizzazione.
Ricordiamo che l’Italia, per scelte socio-economiche, non ha mai optato per l’ingresso nel proprio territorio di cittadini stranieri provenienti da Paesi extra UE che fossero caratterizzati da alta specializzazione e non ha mai mostrato scelte relative ad ingresso di lavoratori destinati a ruoli di alta qualifica; al contrario, ha sempre predisposto decreti flussi per lavoratori, mansioni e settori non caratterizzati da alte qualifiche e/o specializzazioni, dando vita a flussi migratori ben definiti sia per provenienza geografica sia per composizione sociale.
Il cambio di rotta si è invece avuto con gli ultimi governi, con l’introduzione di Decreti Flussi legati ad alte specializzazioni e/o qualifiche di cui certamente non era in possesso la quasi totalità dei lavoratori stranieri orientati verso l’Italia. Questo, dunque, ha di fatto reso deserta la adesione a quei medesimi Decreti, pur mantenendosi invariata la necessità di prestazione di lavoro in settori quali la cura e l’accompagnamento delle persone; elemento, quest’ultimo, non ‘mitigato’ da eventuale sanatoria di cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale e sprovvisti di regolare permesso di soggiorno e che potessero dimostrare di aver in corso attività lavorativa non regolare o cosiddetta ‘promessa di lavoro’.
Al contrario, il Decreto Flussi emanato dall’attuale Governo prevede una parte consistente di quote di ingresso legato a lavori non necessariamente qualificati o specializzati quali quelli legati ad ingressi per motivi di lavoro subordinato non stagionale nei settori dell’autotrasporto merci per conto terzi, dell’edilizia e per il settore turistico-alberghiero. Questo Decreto Flussi va pertanto a completare il movimento già individuato dal governo rispetto all’ emersione del lavoro legato a settori quali la cura delle persone (sanatoria).
Per quanto riguarda il nuovo Decreto Legge a modifica e sostituzione dei precedenti Decreti sicurezza, nella sezione dedicata alla relazione illustrativa viene spiegata la ragione per cui si è ritenuto importante apportare modifiche alla normativa precedente ed introdurre importanti novità in materia di immigrazione.
Come primo elemento, il Decreto reintroduce una normativa che tiene conto dei principi costituzionali e dei principi internazionali vigenti in materia di immigrazione, in particolare per quanto riguarda l’asilo politico e l’accoglienza dei migranti. Per quanto riguarda l’asilo politico viene completamente smontato il principio cardine del decreto sicurezza, attuato con l’abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, reintroducendo, di fatto, i precedenti requisiti relativi alla necessità di tutelare tutte le esigenze di protezione dei cittadini stranieri relativamente al rilascio del permesso di soggiorno. Per quanto riguarda l’accoglienza dei cittadini migranti, il Decreto, da una parte, va ad agire sui sistemi stessi di accoglienza territoriale, ampliando, di fatto, la platea di cittadini stranieri che ne possono beneficiare e, dall’altro, va a smontare impianto sanzionatorio legato al soccorso in mare dei cittadini stranieri.
Per ultimo, il Decreto va ad agire anche in merito ad alcuni diritti dei migranti, in particolare reintroducendo l’obbligo di inscrizione anagrafica dei cittadini richiedenti asilo e riducendo i tempi per la valutazione per la concessione della cittadinanza italiana.